MEET & SCREEN [3] ~ Anna Raimondo


19.09.2019


Il terzo appuntamento di Meet&Screen ha proposto la proiezione di alcuni lavori video di Anna Raimondo, la cui pratica esplora e mescola differenze, peculiarità, identità mirando a creare spazi e tempi di incontro e scambio, abbracciando l’imprevisto con humour e giocosità.

L’evento è stato inserito nella programmazione in vista di House of Displacement, festival di performance, interventi artistici e incontri teorici. CampoBase si prepara alle giornate dal 3 al 6 ottobre con #roadtodisplacement, inaugurato con il takeover dell’account Instagram di CampoBase in agosto e dal workshop di Roberto Fassone che ha avuto luogo sabato 14 e domenica 15 settembre.

Si ringrazia Anna Raimondo per la gentile concessione delle opere video e audio.


- Mediterraneo (2014, video, 5’ 59’’)

Un'immagine ipnotica, ingigantita dalla goccia che riempie il bicchiere; la voce inizialmente cristallina e chiara si stanca in modo impercettibile, si rompe, soffoca e infine annega. Il livello dell'acqua aumenta, la parola si spezza e l'associazione tra bicchiere e bocca - la cavità attraverso la quale il corpo ingoia la linfa della vita - si materializza. La migrazione metonimica del significato da e verso due forme correlate acquisisce sempre più pregnanza man mano che il segno dato ne assume altri: il bacino che "contiene" il mare, la barca "che contiene" gli uomini che navigano.

- Mi porti al mare? (2016, video, 14’ 19’’)

Personaggio dalla fantasia, nello spazio pubblico la sirena diventa una figura incongrua che è incapace di muoversi senza essere trasportata. La richiesta di aiuto diventa quindi una questione cruciale per l'artista, che dipende dall'assistenza di coloro che incontra. La seduzione e la sorpresa sono parte integrante delle interazioni con le persone, discutendo con loro di ciò che li fa pensare al mare.

- How to make your day exciting? (2012, video, 5’ 28’’)

Dopo aver realizzato una composizione sonora con orgasmi di pornoattori, l'artista ha ripreso i momenti in cui utilizza i trasporti pubblici con i quali si sposta quotidianamente, ascoltando questa registrazione al massimo volume. L’ascolto privato è quindi diventato pubblico. Con lo stesso materiale, l'artista ha realizzato un kit in mp3, dotato di cuffie e indicazioni per gli utenti, invitando quindi il pubblico a compiere la sua azione, cioè a camminare attraverso un consueto percorso urbano e contaminare sonicamente l'ambiente.

- Turbo radio fiction (2017, audio, 11’ 12’’)

Milano, distretto del Quadrilatero, un complesso di edilizia popolare oggi largamente abitato da persone e famiglie migranti. Qui si intrecciano storie e biografie provenienti soprattutto dal Nord Africa, il sud est asiatico e l’Europa dell’est. Grazie all’invito del collettivo artistico Landscape Coreography, Maddalena Fragnito ed Emanuele Braga, Anna Raimondo ha partecipato al progetto Radical Soundscape ed ha proposto un laboratorio di narrazione e creazione radiofonica ad un gruppo di donne migranti del quartiere. Sono nate così le “turbo radio fictions: donne migranti e routine superpotenti”. Turbo perché sono brevi, veloci, fulminanti. Radio perché è radio. Fiction perché sono tutte interamente pensate, scritte e recitate dalle donne che hanno preso parte al laboratorio, partendo dal loro vissuto. In tutte le tre storie entrerà in scena una super eroina, paladina di giustizia ed uguaglianza, che ribalterà con ironia le loro routine.

- (In)visible radio creatures (2018, audio, 37’ 59’’)

Anna Raimondo propone una riflessione sulla clandestinità, raccontata da più punti di vista, a partire dalle esperienze quotidiane di chi questa condizione la vive o l’ha vissuta a Bologna. Chi sono i sommersi e chi i salvati? A chi spetta una “buona vita”? Quali abitudini o suoni riattivano l’idea di casa altrove? Come spiegare il concetto di clandestinità quando questo non esisterà più o a chi questa parola non riesce neanche a tradurla nella propria lingua d’origine? E dopo tutto, che significa in sé questa parola e quali valori morali veicola? Attraverso una serie di incontri, interviste e derive urbane, Raimondo propone una serie di ritratti sonori in cui Carlos, Hamed, Moussa, Zazà, Lamil, Jasmine, Mazen, Naveed invitano a riflettere sulla relazione tra invisibilità e visibilità, sul potenziale di questa relazione nelle loro quotidianità; sul legame tra familiarità e spaesamento nello spazio pubblico e su una loro personale mappatura della città.

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The third appointment of Meet&Screen has featured the projection of some audio and video works by Anna Raimondo, whose practice explores and mixes differences, peculiarities, identities, aiming to create space and time for meeting and exchange, embracing the unexpected with humor and playfulness.

The event is part of the program of activities towards House of Displacement, a festival of performance, artistic events and theoretical meetings that will take place in Turin (3-6 October). CampoBase is getting ready to these October days with #roadtodisplacement, inaugurated with the takeover of the Instagram account of CampoBase in August and the workshop by Roberto Fassone scheduled for Saturday 14th and Sunday 15th September.

We would like to thank Anna Raimondo for the kind concession of her video and audio works.


- Mediterraneo (2014, video, 5’ 59’’)

A hypnotic image, magnified by the drop filling the glass and raising the liquid’s level. The initially crystal-clear, neat voice imperceptibly tires, breaks down, chokes, and finally drowns. The water level raises, the voice and the word crack, and the association between glass and mouth – the cavity through which the body swallows the life’s lymph – materializes. The metonymic migration of meaning from and to two related forms acquires more and more pregnancy as the given sign takes on other signs: the basin “containing” the sea, the boat “containing” the sailing men.

- Mi porti al mare? (2016, video, 14’ 19’’)

A character from fantasy in the public space, the mermaid becomes an incongruous figure who is incapable of moving without being carried. The appeal for help then becomes a crucial issue for the artist, who depends on the assistance of those she encounters. Seduction and surprise form an integral part of the interactions with the people she meets in order to address with them the matter of what makes them think of the sea.

- How to make your day exciting? (2012, video, 5’ 28’’)

After realising a sonic composition with porno-actors’ orgasms, the artist has caught the public transports by which she uses to move daily in London, while listening to this recording at the highest volume; her private listening has thus become public. With the same material, the artist has realized a kit in mp3, equipped with earplug headphones and users’ directions, inviting then the audience to perform her action, i.e. to walk through a usual urban trajectory and sonically contaminate the environment.

- Turbo radio fiction (2017, audio, 11’ 12’’)

Quadrilatero district in Milan is a social housing complex largely inhabited by migrant people today. Stories and biographies are intertwined, especially from North Africa, South East Asia and Eastern Europe. Thanks to the invitation of the artistic collective Landscape Coreography -Maddalena Fragnito and Emanuele Braga- Anna Raimondo took part in the Radical Soundscape project and proposed a narrative and radio workshop to a group of migrant women of the neighborhood. Thus the "turbo radio fictions: migrant women and super-powerful routines" were born. Turbo because they are short, fast, lightning. Radio because it is radio. Fiction because they are all entirely conceived, written and played by the women who took part in the workshop, starting from their experience. In all the three stories a super heroine, a champion of justice and equality, will come on stage and will overturn their routines.

- (In)visible radio creatures (2018, audio, durata 37’ 59’’)

Anna Raimondo proposes a reflection on clandestinity from different points of view, starting from the daily experiences of those who live or lived this condition in the city of Bologna. Who are the Drowned and who are the Saved? Who is a "good life" for? What habits or sounds reactivate the idea of home elsewhere? How to explain the concept of “clandestinity” when this will no longer exist or to whom can’t translate it into their own native language? And after all, what does this word mean in itself and what moral values does it convey? Through a series of meetings, interviews and urban drifts, Raimondo proposes a series of sound portraits in which Carlos, Hamed, Moussa, Zazà, Lamil, Jasmine, Mazen, Naveed invite to reflect on the relationship between invisibility and visibility, on the potential of this relationship in their everyday life; on the link between familiarity and disorientation in public space and on their personal mapping of the city.


Curated by: Irene Angenica, Bianca Buccioli, Emanuele Carlenzi, Martina Cavalli, Gabriella Dal Lago, Alice Labor, Ginevra Ludovici, Federica Torgano, Stefano Volpato.



Gallery:





Anna Raimondo (Napoli, 1981) vive a Bruxelles e lavora a livello internazionale. Ha completato la MA Sound Arts presso il London College of Communication (University of the Arts di Londra). Ha partecipato a numerose mostre e festival internazionali tra cui la personale: "Mi porti al mare?" a cura di Nancy Casielles e Nancy Suárez al MAAC (Bruxelles, BE); “Verso Sud” a cura di David Ruffel e Ismael a Thinkart (Casablanca, MA); il festival Artefatto “Devi cambiare la tua vita” a cura di Hicham Khalidi, a STUK (Leuven, BE).
Le sue opere radiofoniche sono state trasmesse a livello internazionale (tra cui Kunst Radio, AT; Deutschlandradio Kultur, DE; Resonance fm, UK; Arte Radio, FR; Mobile Radio Bsp, BR; Rai, IT). I suoi progetti curatoriali si concentrano principalmente sull'arte sonora e radiofonica e sono stati presentati in diversi luoghi, tra cui il "V&A Museum" (Londra, Regno Unito) e "Le Cube-Independent Art Room" (Rabat, MA). Con l'artista Younes Baba-Ali ha co-fondato la piattaforma Saout Radio per la radio e la sound art, con sede in Marocco. Ha anche avviato Echoes con Amélie Agut, un progetto pedagogico e artistico itinerante sull'arte radiofonica e le memorie sonore.

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Anna Raimondo (Naples, 1981) lives in Brussels and works internationally. She completed the MA Sound Arts at the London College of Communication (University of the Arts London). She has participated in several international exhibitions and festivals including the solo show: “Mi porti al mare?” curated by Nancy Casielles and Nancy Suárez at the MAAC (Brussels, BE); “Verso Sud” curated by David Ruffel and Ismael at Thinkart (Casablanca, MA); the festival Artefact “You must change your life” curated by Hicham Khalidi, at STUK (Leuven, BE). Her radiophonic works have been broadcast internationally (Kunst Radio, AT; Deutschlandradio Kultur, DE; Resonance fm, UK; Arte Radio, FR; Mobile Radio Bsp, BR; Rai, IT…). Her curatorial projects are mainly focused on sound and radio art and have been presented in different venues, including the “V&A Museum” (London, UK) and “Le Cube- Independent Art Room” (Rabat, MA). With the artist Younes Baba-Ali she co-founded the radio and sound art’s platform Saout Radio, based in Morocco. She also initiated Echoes with Amélie Agut, an itinerant pedagogic and artistic project about radio art and sonic memories.

annaraimondo.com






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