MEET & SCREEN [4] ~ Adelita Husni-Bey
19.11.2019
h. 7:30 pm
@CampoBase
Il quarto appuntamento di Meet&Screen propone la proiezione di tre lavori video di Adelita Husni-Bey, focalizzati sul tema della pedagogia, impiegata dall’artista nelle sue forme anarco-collettiviste e antiautoritarie come strumento per comprendere le relazioni di potere che danno vita all’azione politica e ai processi di emancipazione. Il suo impiego di metodi pedagogici porta alla creazione collettiva di mise en scènes che permettono ai partecipanti di venire a patti con la loro relazione con le dinamiche di potere sociale ed economico della nostra era.
Si ringrazia Adelita Husni-Bey per la gentile concessione delle opere video.
- I Want the Sun I Want (2011, 9’)
Il film è una carrellata di 9 minuti che conduce lo spettatore attraverso gli spazi di una scuola che non ha partizioni interne, descrivendo lo "spazio" scolastico e i suoi "apparati". L'audio del film è stato registrato in una serie di tavole rotonde tenute in una scuola superiore autogestita, il Lycée "Autogeree" di Parigi. Agli insegnanti e agli studenti è stato chiesto di criticare e discutere la necessità di studiare attraverso il disegno (poster) e il linguaggio verbale istigato da una serie di definizioni di parole come "Stato", "Educazione", "Insegnamento", "Utopia".
- Postcards from the Desert Island (2011, 22')
Il film è nato dall'interesse per la pedagogia autogestita e in particolare dal potenziale di trasformazione dell'educazione radicale nelle società di oggi. I bambini che compaiono nell’opera sono studenti dell'Ecole Vitruve, un istituto pubblico elementare nato nel 1962 che pratica modelli educativi sperimentali basati sulla cooperazione e sulla non competitività. Prendendo a prestito gli scenari del romanzo Il Signore delle Mosche di William Golding, è stato chiesto ai bambini, di età compresa tra i 7 ei 10 anni, di costruire un'isola deserta nella loro aula scolastica, senza alcun tipo di direzione. Nel seminario di 3 settimane i bambini hanno preso coscienza su varie nozioni, fra cui l’ autogestione, l’assenza di istituzioni, la questione della punizione e della lotta per il potere, come affrontare l'immigrazione, il significato dello spazio pubblico e la disobbedienza civile, attraverso la pratica dell’ anarco-collettivismo.
- 2265 (2015, 18’)
* Parlami delle tue mani
* Dimmi cosa succede quando hai fame
* Quanto tempo fa è finita la Perpetual War? È finita?
* Insegnami come dire ti amo con questa tecnologia
* In che modo questa società 'sa'?
* Dove tengono le cose che 'sanno'?
Queste sono alcune delle domande che hanno strutturato un workshop prodotto in collaborazione con Authoring Action, un gruppo di autori teen guidato dallo scrittore Nathan Ross Freeman e tenuto al South Eastern Center for Contemporary Art nel gennaio 2015. Il workshop ha esplorato il futuro capitalista colonialista e la prospettiva di popolare Marte attraverso esercizi di scrittura e pratica pedagogica sperimentale. I video risultanti mostrano sia la performance realizzata dai membri di Authoring Action in collaborazione con l'artista e parti del workshop, entrambe tenuti all’interno di un teatro vuoto. Un surreale avanti e indietro tra deserti e paesaggi velenosi, la promessa della socialità digitale attraverso la modificazione genetica e una "guerra perpetua" strutturano la performance, mentre lo schermo del workshop si concentra sui modi in cui comprendiamo parole come sviluppo vs imperialismo, o disabitato vs vuoto, e il lignaggio socio-storico di questi concetti dal 'inizio' all'anno 2265.
//
The fourth appointment of Meet&Screen proposes the screening of three video works by Adelita Husni-Bey, whose practice deals with the use of anarco-collectivist and anti-authoritarian forms of pedagogy as means of understanding power relations which give rise to political agency and processes of emancipation, haptically and through embodiment. Her employment of pedagogical methods leads to the collective creation of mise en scènes that allow participants to come to terms with their own relation to the social and economic power dynamics of our era.
We thank Adelita Husni-Bey for the kind concession.
- I Want the Sun I Want (2011, 9’)
The film is a 9 minute tracking shot which leads the viewer through the spaces of a school that lacks internal partitions, describing the scholastic ‘space’ and it’s ‘apparatuses’. The audio of the film has been recorded at a series of roundtables held at a self run high school, the Lycee’ Autogeree’ de Paris. Both teachers and students were asked to critique and discuss the necessity of schooling through drawing (posters) and spoken word instigated by a series of dictionary definitions of words such as ‘State’, ‘Education’, ‘Teaching’, ‘Utopia’.
- Postcards from the Desert Island (2011, 22')
The film was born out of the interest for self-run pedagogy and in particular the transformative potential of radical education in today’s societies. The children who appear in ‘Postcards from the Desert Island’ are students from the Ecole Vitruve, a self-run elementary public institute born in 1962 which practices experimental educational models based on co-operation and non-competitiveness. Borrowing scenarios from William Golding’s novel Lord of the Flies, the children, aged between 7-10, were asked to build a desert island in their school hall, undirected. In the 3-week workshop the children came to terms with notions of self-management, the lack of institutions, the question of punishment and power struggle, how to deal with immigration, the significance of public space and civic disobedience, through the practice of anarcho-collectivism.
- 2265 (2015, 18’)
*Tell me about your hands
*Tell me about what happens when you are hungry
*How long ago has the Perpetual War ended? Has it ended?
*Teach me how to say I love you with this technology
*How does this society ‘know’?
*Where do they keep the things they ‘know’?
These are some of the questions that structured a workshop produced in collaboration with Authoring Action, a group of teen authors headed by writer Nathan Ross Freeman and held at the South Eastern Center for Contemporary Art in January 2015. The workshop explored capitalist colonialist futures and the prospect of populating Mars through writing exercises and experimental pedagogical practice. The resulting videos display both the performance crafted by members of Authoring Action in collaboration with the artist and parts of the workshop, both held in an empty theater. A surreal to and fro across deserts and poisonus landscapes, the promise of digital sociality through genetic modification and a ‘perpetual war’ structure the performance, while the workshop screen centers on the ways we understand words such as development vs. imperialism, or uninhabited vs. empty and the socio-historical lineage of these concepts from the ‘outset’ to the year 2265.
Curated by: Irene Angenica, Bianca Buccioli, Emanuele Carlenzi, Martina Cavalli, Gabriella Dal Lago, Alice Labor, Ginevra Ludovici, Federica Torgano, Stefano Volpato.
19.11.2019
h. 7:30 pm
@CampoBase
Il quarto appuntamento di Meet&Screen propone la proiezione di tre lavori video di Adelita Husni-Bey, focalizzati sul tema della pedagogia, impiegata dall’artista nelle sue forme anarco-collettiviste e antiautoritarie come strumento per comprendere le relazioni di potere che danno vita all’azione politica e ai processi di emancipazione. Il suo impiego di metodi pedagogici porta alla creazione collettiva di mise en scènes che permettono ai partecipanti di venire a patti con la loro relazione con le dinamiche di potere sociale ed economico della nostra era.
Si ringrazia Adelita Husni-Bey per la gentile concessione delle opere video.
- I Want the Sun I Want (2011, 9’)
Il film è una carrellata di 9 minuti che conduce lo spettatore attraverso gli spazi di una scuola che non ha partizioni interne, descrivendo lo "spazio" scolastico e i suoi "apparati". L'audio del film è stato registrato in una serie di tavole rotonde tenute in una scuola superiore autogestita, il Lycée "Autogeree" di Parigi. Agli insegnanti e agli studenti è stato chiesto di criticare e discutere la necessità di studiare attraverso il disegno (poster) e il linguaggio verbale istigato da una serie di definizioni di parole come "Stato", "Educazione", "Insegnamento", "Utopia".
- Postcards from the Desert Island (2011, 22')
Il film è nato dall'interesse per la pedagogia autogestita e in particolare dal potenziale di trasformazione dell'educazione radicale nelle società di oggi. I bambini che compaiono nell’opera sono studenti dell'Ecole Vitruve, un istituto pubblico elementare nato nel 1962 che pratica modelli educativi sperimentali basati sulla cooperazione e sulla non competitività. Prendendo a prestito gli scenari del romanzo Il Signore delle Mosche di William Golding, è stato chiesto ai bambini, di età compresa tra i 7 ei 10 anni, di costruire un'isola deserta nella loro aula scolastica, senza alcun tipo di direzione. Nel seminario di 3 settimane i bambini hanno preso coscienza su varie nozioni, fra cui l’ autogestione, l’assenza di istituzioni, la questione della punizione e della lotta per il potere, come affrontare l'immigrazione, il significato dello spazio pubblico e la disobbedienza civile, attraverso la pratica dell’ anarco-collettivismo.
- 2265 (2015, 18’)
* Parlami delle tue mani
* Dimmi cosa succede quando hai fame
* Quanto tempo fa è finita la Perpetual War? È finita?
* Insegnami come dire ti amo con questa tecnologia
* In che modo questa società 'sa'?
* Dove tengono le cose che 'sanno'?
Queste sono alcune delle domande che hanno strutturato un workshop prodotto in collaborazione con Authoring Action, un gruppo di autori teen guidato dallo scrittore Nathan Ross Freeman e tenuto al South Eastern Center for Contemporary Art nel gennaio 2015. Il workshop ha esplorato il futuro capitalista colonialista e la prospettiva di popolare Marte attraverso esercizi di scrittura e pratica pedagogica sperimentale. I video risultanti mostrano sia la performance realizzata dai membri di Authoring Action in collaborazione con l'artista e parti del workshop, entrambe tenuti all’interno di un teatro vuoto. Un surreale avanti e indietro tra deserti e paesaggi velenosi, la promessa della socialità digitale attraverso la modificazione genetica e una "guerra perpetua" strutturano la performance, mentre lo schermo del workshop si concentra sui modi in cui comprendiamo parole come sviluppo vs imperialismo, o disabitato vs vuoto, e il lignaggio socio-storico di questi concetti dal 'inizio' all'anno 2265.
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The fourth appointment of Meet&Screen proposes the screening of three video works by Adelita Husni-Bey, whose practice deals with the use of anarco-collectivist and anti-authoritarian forms of pedagogy as means of understanding power relations which give rise to political agency and processes of emancipation, haptically and through embodiment. Her employment of pedagogical methods leads to the collective creation of mise en scènes that allow participants to come to terms with their own relation to the social and economic power dynamics of our era.
We thank Adelita Husni-Bey for the kind concession.
- I Want the Sun I Want (2011, 9’)
The film is a 9 minute tracking shot which leads the viewer through the spaces of a school that lacks internal partitions, describing the scholastic ‘space’ and it’s ‘apparatuses’. The audio of the film has been recorded at a series of roundtables held at a self run high school, the Lycee’ Autogeree’ de Paris. Both teachers and students were asked to critique and discuss the necessity of schooling through drawing (posters) and spoken word instigated by a series of dictionary definitions of words such as ‘State’, ‘Education’, ‘Teaching’, ‘Utopia’.
- Postcards from the Desert Island (2011, 22')
The film was born out of the interest for self-run pedagogy and in particular the transformative potential of radical education in today’s societies. The children who appear in ‘Postcards from the Desert Island’ are students from the Ecole Vitruve, a self-run elementary public institute born in 1962 which practices experimental educational models based on co-operation and non-competitiveness. Borrowing scenarios from William Golding’s novel Lord of the Flies, the children, aged between 7-10, were asked to build a desert island in their school hall, undirected. In the 3-week workshop the children came to terms with notions of self-management, the lack of institutions, the question of punishment and power struggle, how to deal with immigration, the significance of public space and civic disobedience, through the practice of anarcho-collectivism.
- 2265 (2015, 18’)
*Tell me about your hands
*Tell me about what happens when you are hungry
*How long ago has the Perpetual War ended? Has it ended?
*Teach me how to say I love you with this technology
*How does this society ‘know’?
*Where do they keep the things they ‘know’?
These are some of the questions that structured a workshop produced in collaboration with Authoring Action, a group of teen authors headed by writer Nathan Ross Freeman and held at the South Eastern Center for Contemporary Art in January 2015. The workshop explored capitalist colonialist futures and the prospect of populating Mars through writing exercises and experimental pedagogical practice. The resulting videos display both the performance crafted by members of Authoring Action in collaboration with the artist and parts of the workshop, both held in an empty theater. A surreal to and fro across deserts and poisonus landscapes, the promise of digital sociality through genetic modification and a ‘perpetual war’ structure the performance, while the workshop screen centers on the ways we understand words such as development vs. imperialism, or uninhabited vs. empty and the socio-historical lineage of these concepts from the ‘outset’ to the year 2265.
Curated by: Irene Angenica, Bianca Buccioli, Emanuele Carlenzi, Martina Cavalli, Gabriella Dal Lago, Alice Labor, Ginevra Ludovici, Federica Torgano, Stefano Volpato.
Gallery:
Adelita Husni-Bey (Milano, 1985) è un’artista e pedagogista interessata ai temi dell’anarco-collettivismo, del teatro, del diritto e degli studi urbani. Organizza seminari, produce pubblicazioni, trasmissioni radiofoniche, archivi e lavori espositivi incentrati sull'uso di modelli pedagogici non competitivi attraverso il contesto dell'arte contemporanea.
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Adelita Husni-Bey (Milano, 1985) is an artist and pedagogue interested in anarco-collectivism, theater, law and urban studies. She organizes workshops, produces publications, radio broadcasts, archives and exhibition work focused on using non-competitive pedagogical models through the framework of contemporary art.