What do you sea?
~Video Sound Art Festival
CampoBase + Daniele Costa
04 - 09 giugno, 2021
Piscina Cozzi
Viale Tunisia, 35, Milano
opening hours: 16.00 - 20.00
What do you sea? nasce dall’incontro tra due pratiche in cerca di contaminazione. Da una parte, il lavoro con le immagini in movimento di Daniele Costa, che si interroga in questa sede sulla creazione di un video che incorpori elementi altri rispetto a quelli girati dall’artista stesso; dall’altra, la ricerca di CampoBase, collettivo curatoriale che in questa occasione coltiva la sua aspirazione alla multidisciplinarietà.
Il terreno su cui si gioca la contaminazione delle pratiche è quello - fertilissimo - dell’archivio del Touring Club Italiano: un archivio collettivo, che raccoglie al suo interno materiali visivi, testuali, cartografici provenienti da varie geografie. Proprio in ragione della sua complessità, esso fugge qualsiasi rischio di offrirsi a chi lo interroghi come una raccolta stabile, ma si presenta come un serbatoio vivo, che si presta alle contaminazioni con la contemporaneità.
Il progetto si innesta all’interno della Piscina Cozzi di Milano, che non è solo scenario, ma anche elemento centrale della ricerca. A partire dalla piscina stessa, infatti, la ricerca portata avanti da Daniele Costa e CampoBase propone un approccio a-sistematico ad un archivio organizzato per geografie e temporalità precise. Questo viene interrogato con uno sguardo trasversale che si mette sulle tracce di quello che, in una rivista del Touring stesso, viene definito “il mare di chi non ha il mare”.
Nell’indagine condotta tra le architetture di piscina Cozzi e i fondi del Touring è centrale l’esperienza della surroga dell’acqua, dell’acquatico e di ciò che vi sta intorno: la socialità, l’ambiente, la città. La surroga è intesa come strumento trasformativo di una modernità che, negli anni in cui è costruita piscina Cozzi (1933-34), non distanti da quelli in cui nasce il Touring stesso, sta iniziando a cambiare radicalmente il volto del Paese.
Tale processo si sviluppa in due direzioni. Da una parte, il mare e tutta una serie di attività ed esperienze ad esso connesse prendono la via dell’entroterra. Il “mare di chi non ha il mare” si riferisce al fiorire delle colonie balneari fluviali, così come alla costruzione di impianti come la piscina Cozzi - tra le prime strutture balneari coperte d’Italia. Dall’altra,
sono tutta una serie di attività cittadine a prendere possesso e trasformare la vita costiera. Lo stesso successo del Touring Club testimonia l’avvio di un esteso processo di turistificazione di massa. Questo si accompagna all’utilizzo di strumenti nuovi, che ne registrano e al contempo stimolano l’evoluzione. Ad esempio, l’utilizzo sempre più frequente del
cinematografo - come si legge già in una rivista del Touring del 1936 - cambia la percezione del paesaggio: da frammentaria e limitata, a onnicomprensiva, continua ma fantasmagorica.
Il mare in città, la città al mare: lungo questo doppio binario si può rintracciare la dislocazione di una cosa dove non poteva essere prima. Al cuore di questa è il corpo, inteso come archivio di esperienze e memoria, una sorta di archivio nell’archivio. Esso è anche, o soprattutto, terreno di trasformazioni complesse, tensioni e scontri feroci, tra la spinta
trasformativa della modernità e lo status quo, allora come oggi.
What do you sea? ricostruisce i ricordi legati all'esperienza della surroga: sullo specchio della Piscina Cozzi emergono immagini di gite al lago, di tuffi a secco, alternati a riprese di colonie marine e di litorali affollati durante la stagione estiva. L’acqua è la materia in cui si sciolgono i confini del mare e di ciò che mare non è, l’elemento spaziale che tiene insieme non solo luoghi ma anche temporalità differenti. L’archivio lascia emergere tracce visive e testuali che, come nel processo di costruzione della memoria, entrano in contatto con materiali di diversa provenienza e formano un flusso continuo. Si aziona così uno sguardo reciproco: il presente guarda al passato e contemporaneamente è scrutato da esso. Lo sguardo non è un atto contemplativo privo di conseguenze: così come la contemporaneità viene profondamente modificata dallo sguardo del passato che giunge fino a lei, allo stesso modo modifica, assorbe gli elementi dell’archivio e li rielabora. Le immagini in movimento tratte dall’Archivio del Touring subiscono un processo di rielaborazione della propria matericità e cromia, mentre i testi si distaccano dalla pagina per venire letti ad alta voce. A loro volta queste tracce del passato attraggono altri elementi, provenienti da archivi diversi (un esempio, alcuni fotogrammi dell’Archivio Luce) ma anche da testi, che siano romanzi o saggi, canzoni, articoli letti su riviste. Daniele Costa sceglie allora lo strumento della sovrapposizione a livello visivo, aprendo delle finestre che si innestano l’una sull’altra, stratificando la visione. Su di essa si innesta a sua volta l’intervento di sound design di Mauro Martinuz e Marco Furlanetto, che ingloba anche lo script realizzato da CampoBase e dall’artista attraverso un lavoro di ricerca, frammentazione e montaggio di elementi testuali provenienti da dentro e fuori l’archivio. Il testo viene letto ad alta voce, inserendo un elemento performativo asincrono rispetto alla fruizione della video-installazione e aprendosi alla possibilità di una futura presenza di corpi e voci all’interno dello spazio espositivo.
In What do you sea? a confondersi non sono solo i confini dei materiali visivi, testuali e sonori, ma anche quelli delle discipline e delle pratiche che non evitano il mescolamento, ma anzi si ibridano a vicenda, dando come risultato un lavoro corale e collettivo, una rilettura di un archivio a cui guardiamo, e che ci restituisce lo sguardo.
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What do you sea? è un progetto video-installativo realizzato dall’artista Daniele Costa e dal collettivo curatoriale CampoBase.
A partire dallo studio dei materiali presenti nell’archivio del Touring Club Italiano, l’opera mette in dialogo immagini, video e testi, evocando e ricordando i surrogati del mare, suggeriti dall’architettura della Piscina Cozzi a Milano, luogo fisico da cui prende avvio la ricerca. Lo spazio alternativo al mare viene esplorato anche a livello sonoro attraverso l’intervento di sound design di Mauro Martinuz e Marco Furlanetto.
Il progetto è risultato vincitore all’Open Call “L’immagine aperta” lanciata nel 2020 da Video Sound Art, in collaborazione con l’Archivio del Touring.
L’opera sarà presentata nel bagno mosaicato della Piscina Cozzi, uno spazio degli anni ‘30 normalmente inaccessibile al pubblico che verrà riaperto in occasione della mostra.
Ad accompagnare l’esposizione, è prevista la trasmissione in streaming sulla piattaforma di Archivissima - il festival degli archivi di un talk in cui il collettivo CampoBase, Daniele Costa e Davide Francalanci, ricercatore di Video Sound Art, interverranno per raccontare l’opera e il percorso di ricerca.
Il talk verrà trasmesso online sul sito di Archivissima lunedì 7 giugno alle 16:00. La conversazione è registrata ed è possibile ascoltarla al seguente link: urly.it/3dfn7
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Daniele Costa (Castelfranco Veneto, 1992).
Inizia la pratica artistica nel 2014 dedicandosi prevalentemente al video. Dopo la laurea di primo livello in Discipline delle Arti Musica e Spettacolo all’Università di Padova, completa gli studi in Arti Visive nel 2017 presso l'Università IUAV di Venezia. La sua ricerca si focalizza sulla conoscenza del corpo umano in due direzioni di introspezione personale. Da una parte il funzionamento interno del corpo umano, basata su approfondimenti medico-scientifici, dall’altra la singolarità umana, la conoscenza dell’individuo in rapporto alla sua storia, al suo mondo e alla sua persona. I suoi progetti sono stati presentati in istituzioni e festival quali MAXXI Roma, Fondazione Spinola Banna e GAM Torino, National Gallery of Art Tirana (AL), House of King Peter I Belgrado (RS), Museo di Arte Contemporanea di Salonicco (SKG), Artevisione Careof e Sky Arte (Milano), Fondazione Bevilacqua la Masa (Venezia). Nel 2021 vince il premio Lydia! all'arte contemporanea ermergente della fondazione Il Lazzaretto di Milano.
danielecosta.eu
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What do you sea? was born from the encounter between two practices in search of contamination. On the one hand, the moving images work by Daniele Costa, who here questions the creation of a video that also incorporates other elements to those filmed by the artist himself; on the other, the research of CampoBase, a curatorial collective that on this occasion cultivates its aspiration to multidisciplinarity.
The project is part of the Cozzi swimming pool in Milan, which is not only the setting but also a central element of the research. Starting from the pool itself, the research carried out by Daniele Costa and CampoBase proposes an a-systematic approach to an archive organized by precise geographies and temporalities. The archive is questioned with a transversal gaze that attempts to retrace what is defined in one of the Touring magazines as “the sea of those without the sea”. Central to the investigation conducted between the Cozzi swimming pool architectures and the Touring funds is the experience of the surrogate of water, the aquatic and what is around it: sociability, the environment and the city.
The surrogate is intended as a transformative tool of a modernity that is starting to radically change the face of the country, specifically in the years when the Cozzi was built (1933-34) and close to where the Touring itself was born.
What do you sea? reconstructs the memories linked to the surrogate's experience: on the mirror of the Cozzi Pool images of trips to the lake and of dry dips appear, alternated with film shootings of marine colonies and crowded coasts during the summer season. Water is the material that the boundaries of the sea and what is not sea melt, this is the spatial element that holds together places and different temporalities. From the archive, visual and textual traces emerge, which, as in the process of building memory, come into contact with materials of different origins and form a continuous flow. A reciprocal gaze is thus activated: the present looks at the past and, at the same time, it is scrutinized by it. Through the instrument of visual overlapping, windows open that graft one onto the other, stratifying the vision. The sound design intervention by Mauro Martinuz and Marco Furlanetto is again grafted onto it, which also incorporates the script created by CampoBase and the artist through a work of research, fragmentation and assembly of textual elements coming from within and out of the archive. The text is read aloud, inserting a performative asynchronous component with respect to the use of the video installation and opening up to the possibility of a future presence of bodies and voices within the exhibition space.
In What do you sea? not only the boundaries of visual, textual and sound materials are confused, but also those of disciplines and practices that do not avoid mixing, but rather hybridize each other, resulting in a choral and collective work, a reinterpretation of an archive to that we look, and that returns our gaze to us.
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What do you sea? is a video-installation project realized by the artist Daniele Costa and the curatorial collective CampoBase.
Starting from the study of the materials in the archive of the Italian Touring Club, the work puts images, videos and texts in dialogue, evoking and recalling the surrogates of the sea, suggested by the architecture of the Piscina Cozzi in Milan, the physical place from which the research departed. The alternative space to the sea is also explored on a sound level through the sound design intervention of Mauro Martinuz and Marco Furlanetto.
The project is the winner of the Open Call "The open image" launched in 2020 by Video Sound Art, in collaboration with the Italian Touring Club Archive.
To accompany the exhibition, a talk will be streamed on the Archivissima - il festival degli archivi platform in which CampoBase, Daniele Costa and Davide Francalanci, researcher of Video Sound Art, will discuss and share about the work and the research path.
The talk will be broadcast online on the Archivissima website on Monday 7 June at 4.00 pm. The conversation is recorded and is available at this link: urly.it/3dfn7
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Daniele Costa (Castelfranco Veneto, 1992).
He begins his artistic pratice in 2014 focusing mainly on video. In 2015 he graduates at the University of Padua obtaining a first level degree in Disciplines of the Arts, Music and Performing Arts, then he completes his studies at the master degree course in Visual Arts at the Iuav University of Venice. His research focuses on the knowledge of the human body in two directions of personal introspection. On the one hand the internal functioning of the human body, based on medical-scientific insights, on the other the human singularity, the knowledge of the individual related to his history, his world and his person. His projects have been presented in institutions and festivals such as MAXXI Rome, Fondazione Spinola Banna and GAM Turin, National Gallery of Art Tirana (AL), House of King Peter I Belgrade (RS), Museum of Contemporary Art of Thessaloniki (SKG), Artevisione Careof and Sky Arte (Milan), Fondazione Bevilacqua la Masa (Venice). In 2021, he is awarded the Lydia! prize for contemporary emergent art from Il Lazzaretto foundation in Milan.
danielecosta.eu
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